In arrivo in tempi brevi una "lista bianca" dei paesi che scambiano effettivamente le informazioni fiscali con l'Italia. E poi un elenco dettagliato, quasi un manuale, di investimenti e attività finanziarie estere da indicare nel quadro RW di Unico. Sono gli accorgimenti su cui sta lavorando l'agenzia delle Entrate per rendere più facile l'adesione allo scudo fiscale, cioè la regolarizzazione e/o il rientro in Italia delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all'estero al 31 dicembre 2008 in violazione delle norme sul monitoraggio.
L'indicazione è arrivata da Arturo Betunio, direttore centrale aggiunto Normativa e contenzioso, che ha partecipato ieri in rappresentanza dell'agenzia delle Entrate al videoforum organizzato dal Sole 24 Ore sullo scudo fiscale. Protagonisti del videoforum – che è stato trasmesso in diretta ieri dalle 12.30 alle 14 di ieri sul sito internet www.ilsole24ore.com e che sarà disponibile sullo stesso sito anche nei prossimi giorni – sono stati, oltre a Betunio, gli esperti del Sole 24 Ore Nicola Cavalluzzo, Renzo Parisotto, Raffaele Rizzardi e Benedetto Santacroce.
Con la diffusione non della circolare definitiva, ma solo di una bozza, l'agenzia delle Entrate ha introdotto un nuovo modo di procedere, aperto al dialogo e ai suggerimenti degli operatori. L'obiettivo è evitare interventi ripetuti e disciplinare il maggior numero di situazioni possibili in un unico documento.
Tra i chiarimenti che dovranno essere dati a contribuenti e intermediari spicca la necessità di fornire una lista aggiornata dei paesi extra Ue e non See che scambiano effettivamente le informazioni con l'Italia, dai quali dunque si potrà non solo rimpatriare ma anche semplicemente regolarizzare le ricchezze. «Stiamo lavorando assieme al Dipartimento delle finanze – ha detto Betunio – per arrivare a un'indicazione chiara di questi paesi e in breve daremo una risposta. Stessa cosa per il quadro RW di Unico. Le troppe incertezze sui beni da indicare – ha assicurato – impongono chiarimenti definitivi, che potranno essere riportati o nella stessa circolare sullo scudo oppure, più probabilmente, in un successivo intervento dell'Agenzia».
Nel sottolineare le differenze rispetto alle precedenti edizioni dello scudo – quelle 2001 e 2003 – Betunio ha poi sottolineato il momento del perfezionamento dell'operazione, che è quello dell'addebito o della messa a disposizione della provvista all'intermediario (si veda l'articolo a pagina 33), e ricordato che l'imposta del 5% è «un dato presuntivo che non tiene conto né del periodo di detenzione dell'attività né del rendimento finanziario, ancorché negativo, nel frattempo effettivamente realizzato».
Betunio si è quindi soffermato sul rimpatrio delle attività diverse da quelle finanziarie, sottolineando in particolare il caso concreto dei quadri o degli yacht. «Questi beni – ha spiegato – solitamente non formano oggetto del rapporto di deposito, custodia e gestione con l'intermediario. Una particolarità, questa, che allo stato attuale ne impedisce il rientro in Italia. Il modello di dichiarazione riservata – ha quindi spiegato – prevede tuttavia questa possibilità nel quadro B, in modo tale da non dovere essere corretto se e quando – anche con il contributo degli operatori – si riuscià a consentirla».